domenica 11 ottobre 2015

Zanè. Lega Nord propone un ciclo di incontri. Si comincia lunedì con ‘Veneto, tra storia e futuro’

Lunedì 12 ottobre alle 20.30 nella sala dell’ex municipio di Zanè, la sezione Alto Vicentino della Lega Nord organizza una serata dal tema ‘Veneto, tra storia e futuro’.
Relatori della serata sono Ettore Beggiato, studioso di storia veneta e GianAngelo Bellati, economista.
E’ il primo di una serie di incontri organizzati dalla Lega locale nel territorio per affrontare tematiche diverse presentate e discusse ogni volta da relatori esperti e preparati.
“Sarà una prima serata sicuramente interessante – ha spiegato Michele Pesavento, componente della segreteria provinciale della Lega Nord e responsabile della cultura e identità veneta – Abbiamo deciso di cominciare con un argomento che tocca la nostra storia, ma con uno sguardo rivolto al futuro. Conosciamo poco le nostre radici – ha continuato – e di conseguenza non siamo in grado di mettere a fuoco il futuro del nostro territorio. E’ solo conoscendo a fondo da dove si viene che un popolo può rendersi protagonista del proprio futuro e libero di scegliere. Un ruolo fondamentale in questo processo decisionale è dato anche dalla nostra economia, che in questo momento soffre per il continuo taglio di risorse da parte di uno stato accentratore che lascia al territorio soltanto le briciole della ricchezza prodotta e costringe gli enti locali a ridurre o cancellare molti dei servizi necessari e richiesti dai cittadini”.
Altovicentinonline

venerdì 31 luglio 2015

Thiene. Lega ad Amministrazione: ‘Quanti profughi arriveranno e dove alloggeranno?’

Quanto sta accadendo da settimane in Italia, ma anche in Alto Vicentino, cioè la vicenda profughi, adesso ‘tocca” anche la città di Thiene, fino ad ora, indenne. Gli immigrati già preannunciati da giorni non sono ancora arrivati, ma il clima è già incandescente. Con una mozione che verrà messa ai voti durante il Consiglio Comunale di settembre, l’opposizione targata Lega Nord ha chiesto infatti, all’amministrazione comunale come intende procedere nel caso in cui il Prefetto di Vicenza facesse pressione sul Comune con il fine di far accogliere alcuni migranti nel territorio.
La posizione contraria del Carroccio in merito all’accoglienza dei migranti è piuttosto nota, ma Mariarita Busetti, Paolo Trevisi e Antonello Amatori, dopo aver appreso le ‘imposizioni’ che arrivano da prefetture e governo, hanno deciso di chiedere direttamente al Sindaco e alla sua Giunta come si porranno nel momento in cui Thiene sarà chiamata direttamente in causa.
“Apprendiamo dalla stampa che il Prefetto fa pressione sui Sindaci per concertare la dislocazione di immigrati nei territori di vari Comuni – recita la mozione – Considerando non più tollerabile tale scellerata scelta politica effettuata a spese dei contribuenti e visto che la maggioranza degli immigrati in realtà sono clandestini (in quanto fuggono dalle strutture di accoglienza modificando di fatto il loro status), chiediamo se il Prefetto ha già comunicato la volontà di trovare alloggio per queste persone nel Comune di Thiene e la risposta che l’amministrazione comunale ha fornito”.
I rappresentanti della Lega in Consiglio fanno notare che “destinare una così ampia quantità di risorse pubbliche all’accoglienza di cittadini stranieri che chiedono asilo in Italia è incomprensibile”.
La mozione della Lega non nasconde la preoccupazione che dietro alla gestione dell’immigrazione si nascondano interessi economici, ma le domande rivolte al primo cittadino riguardano soprattutto la gestione concreta di eventuali profughi in città.
“Chiediamo se il Comune sia a conoscenza del numero e della dislocazione dei migranti – chiedono i leghisti nella mozione – Inoltre vorremmo sapere qual è la posizione ufficiale dell’amministrazione e quali sono le azioni intraprese finora in merito all’incolumità pubblica e alla tutela della sicurezza dei cittadini”.
A.B. (Altovicentinonline)

lunedì 1 giugno 2015

Regionali. Vittoria Zaia. Filippo Busin: “Veneti grande popolo. Ora si punta all’indipendenza”

“E adesso si punta all’indipendenza”. Filippo Busin, Senatore della lega Nord che ha visto trionfare Luca Zaia alle elezioni regionali, non riesce a trattenere la soddisfazione per un  risultato eclatante che ha annientato l’avversario. Con un 50,4% di voti contro il 22,8% del primo ‘nemico’, il Governatore uscente rimane seduto sul trono e l’Onorevole thienese ha voluto esprimere la sua gioia. “Con queste elezioni i veneti hanno dimostrato di essere un grande popolo – ha commentato a caldo – Ma adesso dobbiamo puntare in altro, seguire il sogno più grande e ottenere l’indipendenza. L’autonomia non basta più, bisogna avere grandi ambizioni e inseguire grandi sogni, altrimenti non si va da nessuna parte”.
Soddisfazione per il risultato, ma anche per l’affluenza alle urne. L’astensionismo era ciò che i leghisti temevano ben più di Alessandra Moretti e del suo schieramento e il rischio di non riuscire a mantenere il ‘trono di Venezia’ era paventato anche dalla scissione tra Luca Zaia e Flavio Tosi, cacciato dal leader Matteo Salvini e in corsa anche lui per la carica di Governatore. “Alla fine Flavio Tosi si è fatto male da solo – ha sottolineato Filippo Busin – La mossa di allontanarsi non gli ha portato beneficio e oltre ad aver rischiato di fare un grosso danno alla Lega Nord, non gli ha dato ciò che cercava. Però in tutto questo c’è un aspetto positivo. Penso – ha concluso il Senatore – che grazie alla spaccatura con Tosi i leghisti abbiano deciso di compattarsi e andare a votare in barba a weekend di festa e belle giornate. I Veneti hanno capito l’importanza di queste elezioni e hanno voluto dimostrare di esserci”.
Anna Bianchini (Altovicentinonline)

venerdì 15 maggio 2015

Regionali. Finozzi: ‘Sono un leghista da 30 anni, non sono un ‘tosiano’. Non ho intenzione di tradire il partito’

La voce era insistente e solo gli ipocriti negano di averla sentita, ma lui ha voluto tagliare la testa al toro regalando a Facebook  la sua verità accompagnando il suo accorato sfogo alla foto ormai sbiadita della tessera di partito. Come emblema della sua fedeltà alla Lega Nord di Salvini e per mettere a tacere una volta per tutte, i pettegolezzi che lo vogliono vicino a Flavio Tosi, con cui non rinnega l’amicizia.
‘Cari amici,  mi giunge voce, da più parti della provincia, che un mio caro collega nonché concorrente elettorale, in barba a qualsivoglia forma di correttezza, dice in giro che nel caso in cui io fossi eletto in Consiglio Regionale passerei immediatamente dalla parte di Flavio Tosi invitando, di fatto, a non votarmi – si legge nel lungo post -. Sono iscritto alla Liga Veneta da 30 anni. La Lega ha attraversato molti momenti difficili e mai ho pensato di abbandonare il movimento al quale ho dato tanto e ho ricevuto altrettanto. Non ho mai rinnegato l’amicizia con Flavio Tosi, tanto più quando era, democraticamente eletto, segretario nazionale della Lega Nord, mai la rinnegherò. Però questo non significa che io sia un cosiddetto “tosiano” pronto a tradire la Lega. Io sono un leghista, punto! A prescindere, senza se e senza ma, niente o nessuno può togliermi questa prerogativa, neanche questo povero cristo che crede di guadagnare qualche preferenza in più sputtanando gli avversari. Cari amici, scusate lo sfogo, non fa parte del mio modo di essere, ma io sono abituato a fare campagna elettorale raccontando ciò che ho fatto e ciò che voglio fare, piuttosto che denigrare il mio avversario – conclude Marino Finozzi – Spero di aver tolto tutti i dubbi a chiunque sia in buona fede e zittito il delatore ed i suoi proseliti. Un grosso abbraccio a tutti voi’.
Fa certamente onore questo post a Marino Finozzi, conosciuto in Veneto, ma soprattutto nell’Alto Vicentino come ‘l’amico di tutti’. Finozzi è senza dubbio uno di quei politici che trova il tempo sempre per tutti. Forse però, sarebbe stato più opportuno fare certe dichiarazioni prima perchè solo gli ipocriti, al momento della rottura in seno alla Lega tra Salvini e Tosi, non si sono domandati da che parte andasse Marino Finozzi. Finozzi è uno storico esponente della Lega, senza dubbio, ma anche grande amico di Flavio Tosi. Non ci sarebbe stato nulla di male nel passare con Tosi. Le idee e le fratellanze autentiche a volte valgono di più di un partito, che probabilmente qualcuno sta risposando per questioni di opportunità e non per vero credo.
Poi, possiamo raccontare alla gente quello che vuole. In Italia la politica ci ha dato da bere di tutto e noi abbiamo mandato giù il veleno convinti di aver ingoiato un succo di frutta. Marino Finozzi oggi si è spogliato della politica per rimanere nudo con la sua grande umanità. Quella che lo ha indotto ad aver paura di perdere un posto alla Regione per qualcosa che forse avrebbe dovuto spiegare esplicitamente prima. Poi, in campagna elettorale ognuno si gioca le proprie carte e nel momento del caos della Lega, qualcuno ha guadagnato un’arma su cui puntare. Anche questo è umano. Anche questa è la politica e Marino Finozzi, tutto questo avrebbe dovuto prevederlo.

Natalia Bandiera (Altovicentinonline)

giovedì 23 aprile 2015

Immigrazione. Busin ad Alfano: “Veneto dice no ad accoglienza forzata”

Il deputato della Lega Nord Filippo Busin, si è rivolto direttamente al ministro Alfano, nel corso dei question time del mercoledì a Montecitorio
I veneti non accettano l’accoglienza forzata. Diciamo no all’invio unilaterale di altri 700 clandestini in assenza di adeguate strutture, risorse e presidi di polizia. Il sistema è saturo e le forzature del governo rischiano di provocare tensioni sociali ed enormi rischi sotto il profilo della sicurezza
Il Veneto è modello d’integrazione, ma oggi siamo preoccupati: non vogliamo che il governo - con le sue politiche irrazionali di accoglienza indiscriminata - comprometta quanto costruito fino ad oggi”.
Ricordo le parole di Zaia (“siamo indisponibili” all’accoglienza di nuovi immigrati, “aiutiamoli a casa loro, creando le condizioni affinché il popolo africano non scappi dall’Africa”)
C’è esasperazione anche tra molti amministratori Pd e tra gli stranieri accolti si possono celare potenziali assassini e terroristi, come dimostrato dalla barbara uccisione di 12 immigrati, la settimana scorsa, accoltellati brutalmente e gettati a mare solo perché cristiani.
da VicenzaPiù

martedì 3 marzo 2015

Thiene. Regionali, Busin-Lega: “Se non smettiamo di litigare rischiamo di perdere”


Erano circa 200 i leghisti dell’Alto Vicentino che hanno sfilato in corteo a Roma contro il premier Matteo Renzi e il suo governo. Sono partiti compatti, con 2 pullman da Thiene e da Schio e altri se ne sono andati in treno. Il loro scopo era dire ‘basta’ ad un leader e alla sua squadra che a loro dire, “manipola le informazioni con parole ridondanti e dati insignificanti”.
I leghisti del territorio hanno indossato magliette con scritte eloquenti, dal ‘messaggio contro la mancanza di sicurezza ‘Io sono Stacchio’, al classico slogan ‘Padania’, al diretto ‘Renzi a casa’.
Tutti per uno e uno per tutti, come i vecchi moschettieri. Con i loro leder in testa e i fervidi seguaci composti in corteo.
C’era anche Filippo Busin, thienese ormai di casa a Roma, che dalla sua postazione in Senato non risparmia critiche al Presidente del Consiglio e ad un governo che “Sposta l’attenzione sulle sciocchezze nascondendo i problemi reali”.
Secondo Busin la manifestazione è servita a dare voce al malessere di tutti i cittadini. Imprenditori, operai, commercianti, artigiani, professionisti e disoccupati, che ogni giorno devono lottare per portare a casa il pane o per tenere aperta la loro attività, hanno potuto esprimere il loro dissenso al governo e al suo modus operandi. “Ci vogliono far credere che l’aumento del Pil del 0,1% sia un dato significativo – ha sottolineato Busin – Ma con una disoccupazione stabile al 14% e aziende e attività che chiudono quotidianamente, che cos’è un misero 0,1%? Condiscono le informazioni con parole ridondanti, dando per scontato che la gente non si informi e non vada a fondo dei problemi. I notiziari esprimono il pensiero unico ‘renziano’ e ci dicono che siamo arrivati alla svolta. Ma – ha continuato – se questa è la svolta quasi preferisco la crisi”. Busin sostiene inoltre, che il corteo guidato dal Carroccio non ha avuto la risonanza mediatica che meritava. “Hanno dato le informazioni che interessavano a chi comanda – ha spiegato – Hanno concentrato l’attenzione sui neo-fascisti di casa Pound, facendo passare la Lega per un partito fascista. Questo era il loro scopo primario, per allontanare di pubblico dal nostro partito in virtù di vecchie ideologie. I leghisti erano migliaia ed erano loro che meritavano maggiore attenzione. Le persone e soprattutto i problemi che volevamo evidenziare con la nostra presenza: tasse troppo alte, disoccupazione, mancanza di sicurezza, immigrazione incontrollata, euro che annienta le aziende. Ora puntiamo alle elezioni regionali – ha concluso – e spero che la Lega smetta di litigare e ritrovi la sua compattezza. Altrimenti la gente si stanca e spianiamo la strada agli avversari”.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche Giovanni Signorini, segretario della sede leghista di Thiene. “La manifestazione è stata organizzata per far capire che l’economia dell’Italia deve ricominciare a volare – ha detto – Con gli indicatori economici pessimi che abbiamo ora, è assurdo che ci vogliano convincere di essere in ripresa. La politica di Matteo Renzi sta svendendo l’Italia all’Europa, le aziende scappano all’estero e l’economia crolla. A Roma – ha continuato – non ho visto solo simpatizzanti del partito, ho visto tutti i cittadini. Persone stanche di un’economia che sta morendo, stanche di violenza, di immigrazione clandestina, di tasse altissime, di violenza. ‘intera società civile era in corteo con noi. Ora – ha concluso – non possiamo più parlare di destra o di sinistra, ma di un novo modo di concepire la politica e il modo di governare”.
Anna Bianchini (ThieneOnLine)

mercoledì 11 febbraio 2015

Rapinatore ucciso, Busin e deputati Lega indossato in aula maglietta pro-Stacchio


Il deputato leghista vicentino Filippo Busin era tra i deputati leghisti che hanno indossato in aula Montecitorio le magliette (foto) con la scritta “Io sto con Stacchio. Con chi difende il territorio” per sostenere la causa del benzinaio di Nanto che pochi giorni fa, nel tentativo di difendere i titolari di una gioielleria da una rapina a mano armata, ha ucciso un bandito.
Intanto la Lega territoriale continua la sua mobilitazione. Sabato 14 febbraio, alle ore 10, tutti gli esponenti del Carroccio faranno rifornimento carburante alla stazione di servizio di Stacchio.
"Un gesto di vicinanza, solidarietà e apprezzamento per quanto ha fatto", dice il deputato leghista vicentino Filippo Busin

domenica 1 febbraio 2015

Mattarella, Busin (LN): vince il vecchio, scossa per il centrodestra


Il deputato leghista thienese Filippo Busin rompe la "sequenza" di elogi per l'elezione del nuovo presidente della Repubblica Sergio Mattarella: «Ha vinto un esponente della sinistra Dc della prima Repubblica, uno con una visione della politica e della società agli antipodi rispetto a quella della Lega Nord. Politicamente ha vinto la sinistra Pd e i cattocomunisti. Morti i partiti di centrodestra, la Lega Nord si conferma unica forza politica coerente».
Con lui è la collega di partito e senatrice bellunese Raffaela Bellot che su Mattarella dice: "Non è il nostro presidente. È il complice della bocciatura del referendum contro la legge Fornero, relatore, da giudice costituzionale, di tutti i provvedimenti contro l'autonomia locale, esponente della prima repubblica, noi non festeggiamo perché Sergio Mattarella non è il nostro presidente". La senatrice leghista conclude così: «Noi, dalla prima votazione, abbiamo coerentemente scelto un unico candidato, abbiamo sostenuto fin da subito, un uomo libero e indipendente. Il parlamento, drammaticamente ancorato a vecchie e logore logiche partitiche ha invece scelto di tornare al passato. La Lega Nord è l'unica forza politica di rottura, che guarda al futuro e agli interesse dei cittadini e non delle correnti di partito».

venerdì 30 gennaio 2015

Thiene. “Maggiore sicurezza”. Mozione della Lega Nord

E’ stata protocollata questa mattina nel Comune di Thiene  la mozione con la quale la Lega Nord, attraverso il Consiglio Comunale, chiede maggiore sicurezza.
I consiglieri di minoranza Mariarita Busetti, Antonello Amatori e Paolo Trevisi si sono rivolti a Giovanni Battista Casarotto e a Bruno Binotto (rispettivamente Sindaco e Presidente del Consiglio di Thiene) per chiedere loro che vengano messe in atto tre azioni volte a garantire maggiore sicurezza ai cittadini e al territorio.
“Chiediamo che sia dato mandato all’assessore competente e siano destinate le risorse affinché la Commissione Sicurezza renda pubblici i dati su criminalità e microcriminalità-  spiegano i rappresentanti leghisti in consiglio comunale nella mozione – Chiediamo poi che sia istituito un nucleo di controllo del territorio composto  da funzionari che collaborino con Polizia Locale, Carabinieri, Questura e  Prefettura e  che sia istituito un ‘piano di sicurezza’ che preveda la rinascita delle aree ora considerate pericolose”.
Il Carroccio thienese ha ritenuto opportuno rivolgersi al primo cittadino e al Consiglio Comunale con la mozione in questione dopo aver preso atto dei recenti episodi di violenza, criminalità e degrado di cui la città si è trovata ad essere protagonista.
“I recenti fenomeni di violenza e microcriminalità sono eventi di grande impatto sulla qualità della vita urbana – hanno sottolineato Busetti, Amatori e Trevisi nella mozione – I cittadini di Thiene vivono questi episodi con malessere e si sentono abbandonati da una città e da uno stato che chiede loro sempre di più. Dopo aver riflettuto anche sul caso del tema Anti-Lega assegnato al Ceccato (episodio minimizzato dall’amministrazione), ci rendiamo conto che questa è  un’amministrazione di sinistra – hanno concluso – interessati più alla pseudo-integrazione che alla  tranquillità dei cittadini”.
Anna Bianchini (ThieneOnLine)

Lega Nord il PD smentisce Moretti su autonomia, anche da FI schiaffo ai cittadini”

Nella tarda serata di martedì 27 gennaio, durante la discussione in parlamento sulla riforma costituzionale, la Lega Nord si è vista bocciare il proprio emendamento alle riforme (il numero 30.28) riguardante l’autonomia del Veneto: 345 sono stati i voti contrari e 86 a favore. Pochi giorni fa anche l’Anciveneto, presieduta da un primo cittadino del PD, Maria Rosa Pavanello, aveva sollecitato all’unanimità che "il Veneto deve diventare una Regione a statuto speciale”.
I deputati veneti della Lega Nord Matteo Bragantini, Filippo Busin, Roberto Caon, Marco Marcolin, Emanuele Prataviera, alzano la voce dopo l'accaduto: 
“Con un blitz notturno – spiegano - i deputati veneti hanno tradito il nostro popolo e tutti i sindaci veneti che si erano chiaramente espressi per l’autonomia. Il PD, con il voto di ieri, si è schierato apertamente a favore del centralismo romano e di un sistema che oggi scippa ai veneti 21 miliardi di tasse, ogni anno”. 
Per il Carroccio si tratta di un “colpo di mano, anche ad opera di Forza Italia, che in Veneto dice una cosa e a Roma fa l’esatto opposto, uno schiaffo ai cittadini veneti”.
“Il Partito Democratico –  sostiene la Lega Nord – ha smentito due volte gli annunci autonomisti di Alessandra Moretti, votando contro il nostro emendamento e contro quello, analogo, della deputata Simonetta Rubinato, già avversaria di Moretti alle primarie. È il segnale della chiara volontà centralista del PD, determinato a soffocare ogni anelito autonomista del popolo veneto”.
Da VicenzaPiù

giovedì 15 gennaio 2015

Filippo Busin presenta interrogazione alla Camera sul tema anti-Lega


INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

Al Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca scientifica
Premesso che:
– da molteplici segnalazione fatte dai genitori di alcuni alunni che frequentano la classe 3 B dell’Istituto Ceccato di Thiene, lo scrivente è venuto a conoscenza che, pochi giorni prima di Natale, l’insegnante di lettere ha proposto due tracce per lo svolgimento di un compito in classe, tra queste la traccia che segue: ” Dopo aver preso in considerazione i dati sull’immigrazione in Italia e dopo aver letto l’articolo, scrivi un testo argomentativo in cui persuadi un tuo compagno leghista che il fenomeno migratorio non è un problema, bensì una risorsa.”;
– l’inammissibile episodio avvenuto evidenzia che in quella classe all’insegnamento delle materie umanistiche si preferisce l’apologia politica;
– tale traccia, offensiva e gravemente discriminatoria, prova che quell’insegnante di lettere ha utilizzato il suo ruolo per fini politici, incompatibili con l’insegnamento;
– la propaganda politica non può trovare tutela nel principio della libertà dell’insegnamento enunciato dall’Articolo 33 della Costituzione.
Un conto infatti è tutelare la libertà di espressione del docente, un’altra è quella di consentire che nella scuola si continui a fare impunemente propaganda politica, esprimendo giudizi negativi su un partito politico indicato in modo esplicito.

L’interrogante chiede di sapere:

– quale sia il giudizio del Ministro in indirizzo su questa vicenda che ha davvero dell’incredibile;
– quali iniziative ritenga adottare nei confronti dell’insegnante in questione, al fine di riportarlo nell’ambito di una corretta attività di insegnamento, come richiede la deontologia professionale e secondo i fini che l’insegnamento si prefigge, fra i quali, è opportuno ricordarlo, non può esserci la promozione del pregiudizio e della propria partigianeria politica. Un’ipotesi potrebbe essere quella di irrogare, da parte del dirigente dell’Ufficio scolastico regionale, una sanzione ai professori che fanno propaganda politica o ideologica nelle scuole, i quali potranno essere puniti con la sospensione dall’insegnamento per un periodo non inferiore ad un mese;
– se non intenda dare opportune indicazioni affinché a vigilare che questo tipo di comportamenti non si verifichino debba essere il responsabile della scuola, cioè il dirigente scolastico.

On. Filippo Busin

martedì 13 gennaio 2015

Thiene. Tema contro la Lega. Busin e Bizzotto chiedono licenziamento insegnante

Il tema anti-Lega proposto al Ceccato di Thiene non è proprio andato giù a Filippo Busin Mara Bizzotto. L’onorevole thienese e l’europarlamentare e vicesegretario veneto della Lega Nord non ci vanno leggeri con l’insegnante che ha proposto la traccia ‘incriminata’ tanto da arrivare a chiederne il licenziamento. La richiesta di ‘persuadere un amico leghista che l’immigrazione clandestina è una risorsa e non un problema’ ha scatenato nelle ultime ore un vespaio tra i militanti del Carroccio che attraverso regolari denunce e tweet al vetriolo hanno portato la vicenda thienese sulle prime pagine nazionali.
“Mi aspetto un serio provvedimento professionale – ha sottolineato Filippo Busin – L’insegnante ha usato il suo potere per fare propaganda di basso livello. Invece di ghettizzare chi la pensa diversamente da lei dovrebbe stimolare e promuovere il confronto fra idee diverse e insegnare che quegli stessi pregiudizi che lei professa sono nemici che precludono il confronto civile e democratico”. Sulla stessa lunghezza d’onda anche Mara Bizzotto. “La professoressa politicizzata responsabile del tema anti-leghista va rimossa – ha commentato l’europarlamentare – e va verificato al più presto se ci sono stati altri tentativi di pressioni o indottrinamento politico sui ragazzi. Quanto ha fatto quest’insegnante è grave e non si può accettare che continui a svolgere un ruolo tanto delicato e importante nel percorso educativo dei giovani. Bisogna dire basta una volta per tutte agli insegnanti politicizzati – ha concluso – Se a questa insegnante piace fare politica, cambi mestiere e lasci in pace gli studenti”.
In una giornata densa di commenti da parte di militanti e rappresentanti della Lega Nord, non è mancato il commento del leader Matteo Salvini che, attraverso Twitter, senza giri di parole ha bollato la vicenda con un “Pazzesco!”
A.Bia (ThieneOnLine), 13 Gennaio 2015