venerdì 30 gennaio 2015

Thiene. “Maggiore sicurezza”. Mozione della Lega Nord

E’ stata protocollata questa mattina nel Comune di Thiene  la mozione con la quale la Lega Nord, attraverso il Consiglio Comunale, chiede maggiore sicurezza.
I consiglieri di minoranza Mariarita Busetti, Antonello Amatori e Paolo Trevisi si sono rivolti a Giovanni Battista Casarotto e a Bruno Binotto (rispettivamente Sindaco e Presidente del Consiglio di Thiene) per chiedere loro che vengano messe in atto tre azioni volte a garantire maggiore sicurezza ai cittadini e al territorio.
“Chiediamo che sia dato mandato all’assessore competente e siano destinate le risorse affinché la Commissione Sicurezza renda pubblici i dati su criminalità e microcriminalità-  spiegano i rappresentanti leghisti in consiglio comunale nella mozione – Chiediamo poi che sia istituito un nucleo di controllo del territorio composto  da funzionari che collaborino con Polizia Locale, Carabinieri, Questura e  Prefettura e  che sia istituito un ‘piano di sicurezza’ che preveda la rinascita delle aree ora considerate pericolose”.
Il Carroccio thienese ha ritenuto opportuno rivolgersi al primo cittadino e al Consiglio Comunale con la mozione in questione dopo aver preso atto dei recenti episodi di violenza, criminalità e degrado di cui la città si è trovata ad essere protagonista.
“I recenti fenomeni di violenza e microcriminalità sono eventi di grande impatto sulla qualità della vita urbana – hanno sottolineato Busetti, Amatori e Trevisi nella mozione – I cittadini di Thiene vivono questi episodi con malessere e si sentono abbandonati da una città e da uno stato che chiede loro sempre di più. Dopo aver riflettuto anche sul caso del tema Anti-Lega assegnato al Ceccato (episodio minimizzato dall’amministrazione), ci rendiamo conto che questa è  un’amministrazione di sinistra – hanno concluso – interessati più alla pseudo-integrazione che alla  tranquillità dei cittadini”.
Anna Bianchini (ThieneOnLine)

Lega Nord il PD smentisce Moretti su autonomia, anche da FI schiaffo ai cittadini”

Nella tarda serata di martedì 27 gennaio, durante la discussione in parlamento sulla riforma costituzionale, la Lega Nord si è vista bocciare il proprio emendamento alle riforme (il numero 30.28) riguardante l’autonomia del Veneto: 345 sono stati i voti contrari e 86 a favore. Pochi giorni fa anche l’Anciveneto, presieduta da un primo cittadino del PD, Maria Rosa Pavanello, aveva sollecitato all’unanimità che "il Veneto deve diventare una Regione a statuto speciale”.
I deputati veneti della Lega Nord Matteo Bragantini, Filippo Busin, Roberto Caon, Marco Marcolin, Emanuele Prataviera, alzano la voce dopo l'accaduto: 
“Con un blitz notturno – spiegano - i deputati veneti hanno tradito il nostro popolo e tutti i sindaci veneti che si erano chiaramente espressi per l’autonomia. Il PD, con il voto di ieri, si è schierato apertamente a favore del centralismo romano e di un sistema che oggi scippa ai veneti 21 miliardi di tasse, ogni anno”. 
Per il Carroccio si tratta di un “colpo di mano, anche ad opera di Forza Italia, che in Veneto dice una cosa e a Roma fa l’esatto opposto, uno schiaffo ai cittadini veneti”.
“Il Partito Democratico –  sostiene la Lega Nord – ha smentito due volte gli annunci autonomisti di Alessandra Moretti, votando contro il nostro emendamento e contro quello, analogo, della deputata Simonetta Rubinato, già avversaria di Moretti alle primarie. È il segnale della chiara volontà centralista del PD, determinato a soffocare ogni anelito autonomista del popolo veneto”.
Da VicenzaPiù

giovedì 15 gennaio 2015

Filippo Busin presenta interrogazione alla Camera sul tema anti-Lega


INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

Al Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca scientifica
Premesso che:
– da molteplici segnalazione fatte dai genitori di alcuni alunni che frequentano la classe 3 B dell’Istituto Ceccato di Thiene, lo scrivente è venuto a conoscenza che, pochi giorni prima di Natale, l’insegnante di lettere ha proposto due tracce per lo svolgimento di un compito in classe, tra queste la traccia che segue: ” Dopo aver preso in considerazione i dati sull’immigrazione in Italia e dopo aver letto l’articolo, scrivi un testo argomentativo in cui persuadi un tuo compagno leghista che il fenomeno migratorio non è un problema, bensì una risorsa.”;
– l’inammissibile episodio avvenuto evidenzia che in quella classe all’insegnamento delle materie umanistiche si preferisce l’apologia politica;
– tale traccia, offensiva e gravemente discriminatoria, prova che quell’insegnante di lettere ha utilizzato il suo ruolo per fini politici, incompatibili con l’insegnamento;
– la propaganda politica non può trovare tutela nel principio della libertà dell’insegnamento enunciato dall’Articolo 33 della Costituzione.
Un conto infatti è tutelare la libertà di espressione del docente, un’altra è quella di consentire che nella scuola si continui a fare impunemente propaganda politica, esprimendo giudizi negativi su un partito politico indicato in modo esplicito.

L’interrogante chiede di sapere:

– quale sia il giudizio del Ministro in indirizzo su questa vicenda che ha davvero dell’incredibile;
– quali iniziative ritenga adottare nei confronti dell’insegnante in questione, al fine di riportarlo nell’ambito di una corretta attività di insegnamento, come richiede la deontologia professionale e secondo i fini che l’insegnamento si prefigge, fra i quali, è opportuno ricordarlo, non può esserci la promozione del pregiudizio e della propria partigianeria politica. Un’ipotesi potrebbe essere quella di irrogare, da parte del dirigente dell’Ufficio scolastico regionale, una sanzione ai professori che fanno propaganda politica o ideologica nelle scuole, i quali potranno essere puniti con la sospensione dall’insegnamento per un periodo non inferiore ad un mese;
– se non intenda dare opportune indicazioni affinché a vigilare che questo tipo di comportamenti non si verifichino debba essere il responsabile della scuola, cioè il dirigente scolastico.

On. Filippo Busin

martedì 13 gennaio 2015

Thiene. Tema contro la Lega. Busin e Bizzotto chiedono licenziamento insegnante

Il tema anti-Lega proposto al Ceccato di Thiene non è proprio andato giù a Filippo Busin Mara Bizzotto. L’onorevole thienese e l’europarlamentare e vicesegretario veneto della Lega Nord non ci vanno leggeri con l’insegnante che ha proposto la traccia ‘incriminata’ tanto da arrivare a chiederne il licenziamento. La richiesta di ‘persuadere un amico leghista che l’immigrazione clandestina è una risorsa e non un problema’ ha scatenato nelle ultime ore un vespaio tra i militanti del Carroccio che attraverso regolari denunce e tweet al vetriolo hanno portato la vicenda thienese sulle prime pagine nazionali.
“Mi aspetto un serio provvedimento professionale – ha sottolineato Filippo Busin – L’insegnante ha usato il suo potere per fare propaganda di basso livello. Invece di ghettizzare chi la pensa diversamente da lei dovrebbe stimolare e promuovere il confronto fra idee diverse e insegnare che quegli stessi pregiudizi che lei professa sono nemici che precludono il confronto civile e democratico”. Sulla stessa lunghezza d’onda anche Mara Bizzotto. “La professoressa politicizzata responsabile del tema anti-leghista va rimossa – ha commentato l’europarlamentare – e va verificato al più presto se ci sono stati altri tentativi di pressioni o indottrinamento politico sui ragazzi. Quanto ha fatto quest’insegnante è grave e non si può accettare che continui a svolgere un ruolo tanto delicato e importante nel percorso educativo dei giovani. Bisogna dire basta una volta per tutte agli insegnanti politicizzati – ha concluso – Se a questa insegnante piace fare politica, cambi mestiere e lasci in pace gli studenti”.
In una giornata densa di commenti da parte di militanti e rappresentanti della Lega Nord, non è mancato il commento del leader Matteo Salvini che, attraverso Twitter, senza giri di parole ha bollato la vicenda con un “Pazzesco!”
A.Bia (ThieneOnLine), 13 Gennaio 2015