domenica 28 settembre 2014

Funerali di Adria e attacco di don Renato ai politici, Busin risponde


Ai funerali dei dei quattro lavoratori morti lunedì scorso alla Co.Im.Po di Adria a causa dell’esalazione di un mix di sostanze nocive, il parroco di Liettoli di Campolongo Maggiore (Venezia) don Renato Galiazzo ha rivolto parole dure ai politici.

Don Renato ha detto che "I politici hanno bevuto il sangue di questi ragazzi, è meglio che si leghino una macina al collo e si buttino in mezzo al mare".
E aggiunto che "Fanno le leggi, ma poi piuttosto che farle rispettare mi pare preferiscano salvaguardare i loro interessi. Con i vitalizi dei consiglieri regionali quanti controlli sulla sicurezza si potrebbero fare?".
La mia risposta a don Renato è quella di vergognarsi e chiedere scusa.
Non è tollerabile che un religioso si esprima con tale inutile violenza contro una categoria di persone.
Nel suo sfogo ingiustificato ha cercato un facile capro espiatorio, dimenticando, in primo luogo, il dolore delle famiglie e che la Procura sta indagando sulla sicurezza violata.
Aggiungo, inoltre, che ritengo il suo intervento del tutto fuori luogo, atto solo a esacerbare gli animi.
Ci sono politici ladri e preti pedofili, basta questa consapevolezza a lanciare volgari e violenti anatemi di condanna a un'intera categoria?
Vorrei che il parroco di Liettoli rispondesse a questa domanda.

Filippo Busin, capogruppo della Lega Nord in commissione Finanze

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