Una
mozione in cui chiede alla Giunta Zaia di rigettare l’accordo TTIP
(Transatlantic Trade and Investment Partnership) tra Commissione Europea e
Stati Uniti, in modo da tutelare le imprese venete che hanno sempre investito
in eccellenza proteggendo i marchi di qualità e le denominazioni. Il presidente
della Commissione Ambiente in Consiglio regionale, il leghista Nicola Finco,
non vuole che prodotti veneti possano essere prodotti con surrogati anche al di
fuori dell’area di tutela, magari in Mississippi o California
“Fa male sentire che il premier Renzi,
pochi giorni fa, ha definito il TTIP una grande opportunità, un trattato
strategico per il Paese – dichiara Finco -. Le possibilità sono due: o non sa
di cosa si sta parlando, come del resto la maggior parte dei governanti
europei, o peggio è prono al volere di Ue e Usa e sta condannando le nostre
aziende agroalimentari (e non solo) a morte certa, per favorire gli interessi
delle multinazionali”.
“C’è anche altro – aggiunge il leghista
-. Presto potremmo non essere più sicuri di cosa mangeremo, perché l’Asiago o
il parmigiano che sarà sulle nostre tavole potrebbe provenire da qualche Stato
Usa, o esser prodotto con latte di bovini alimentati a mangimi OGM. Guarda caso
a premere per la rapida approvazione del TTIP è proprio la grande industria
statunitense”.
La faccenda è particolarmente delicata
per quanto riguarda l’agroindustria, i prodotti alimentari e i semi, che in
Europa (in testa Francia e Italia) molte normative proteggono sia da un punto
di vista commerciale (origine controllata, Doc, Dop etc.) che sanitario. “Come
dire – conclude Finco - che saremmo invasi non solo da prodotti industriali
americani senza alcuna origine controllata, ma che troveremmo nei nostri
supermercati carne gonfiata dagli ormoni, pollo all’arsenico per farlo sembrare
più fresco, cereali OGM senza che neppure sia scritto sull’etichetta né che sia
più valido il principio di precauzione”.
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